13 anni e un secolo; la mostra fotografica dell’Amarena Fabbri a Bologna

Per la nuova edizione del Premio Fabbri, diciannove fotografi italiani tra i maggiori hanno puntato i loro obiettivi sull’Amarena, il mitico, centenario prodotto dell’azienda bolognese.

Un marchio, quello dell’Amarena Fabbri di Bologna, che nel campo del food è la goloseria che unisce generazioni e Paesi.

A riunirli per interpretare Amarena Fabbri è stato Nino Migliori, fotografo anch’egli di grande tradizione e artista a tutto tondo, che con Fabbri ha una lunga consuetudine: è stato, in gioventù, un collaboratore dell’azienda ed ha partecipato alla prima edizione del Premio Fabbri risultando tra i vincitori.

13 anni e un secolo; la mostra fotografica dell’Amarena Fabbri a BolognaE’ la prima volta che il Premio Fabbri, assegnato con cadenza triennale, sceglie in modo specifico la fotografia. Scultura e pittura avevano fatto da padrone in tutte le precedenti edizioni. Una scelta, ha affermato Nicola Fabbri, amministratore delegato dell’azienda, che trova ragione nella sempre maggiore internazionalità del nostro marchio, oggi presente in più di 100 nazioni nei 5 continenti. Il linguaggio della fotografia appare oggi più “universale” di quello, pur assoluto, dell’arte. Già in questa edizione vantiamo autori di provenienza o respiro internazionale per cogliere le visioni originali, diverse, sicuramente stimolanti che vogliamo far emergere dalle sensibilità di ciascun territorio”.

13 anni e un secolo: i vincitori del Premio Fabbri 2019

13 anni e un secolo; la mostra fotografica dell’Amarena Fabbri a BolognaAd aggiudicarsi il premio sono stati Paola Binante e Alessia De Montis, due grandi fotografe, bolognesi d’adozione, e Rui Wu, che vive e lavora tra la nativa Cina e l’Italia. I premi sono stati assegnati ai vincitori in occasione del vernissage della mostra, ad inizio dicembre.
Un palmarès quanto mai significativo, che ben “fotografa” l’anima di Fabbri e lo spirito con cui la Fabbri ha dato vita a questa sesta edizione del Premio.
Tutte le diciannove opere resteranno esposte a Palazzo Pepoli Campogrande fino al 13 gennaio: una mostra che sorprende e fa sognare, capace di aprire diciannove finestre su un mondo in cui la golosità ha la consistenza onirica di un bel sogno.