Verrà inaugurata sabato 10 febbraio la tredicesima mostra allestita ai Musei San Domenico di Forlì, incentrata sull’ Arte del ‘500, intitolata L’Eterno e il Tempo, tra Michelangelo e Caravaggio, con i due grandi artisti protagonisti di uno dei periodi più splendenti dell’arte italiana.
Curata da Gianfranco Brunelli, direttore per le Grandi Mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che organizza gli eventi museali del San Domenico, l’esposizione presenterà circa 200 opere che arriveranno prevalentemente dall’Italia e da Roma in particolare, ma anche da Francia, Germania, Ungheria e dall’Ermitage di Leningrado.
tra Michelangelo e Caravaggio; un richiamo turistico importante
Per il pubblico, non solo forlivese, che nelle precedenti mostre allestite ai Musei San Domenico ha dimostrato sempre di apprezzare le mostre allestite presentandosi numeroso agli sportelli, la novità di questa mostra consiste anche in un nuovo accesso alla zona espositiva, che parte direttamente dall’adiacente chiesa di San Giacomo, dove saranno esposte una decina di Pale d’Altare, autentici capolavori con il meglio dell’arte del cinquecentesco, dall’ultimo Michelangelo al primo Caravaggio, fase di passagio tra il Rinascimento italiano e il Manierismo, un secolo segnato dalla nascita di nuove scuole e orientamenti artistici nei vari settori dell’arte e non solo.
tra Michelangelo e Caravaggio; quattordici le sezioni tematiche

Il periodo che intercorre tra il completamento del “Giudizio Universale” di Michelangelo nella Cappella Sistina e la breve affermazione di Caravaggio a Roma è uno dei più avvincenti e stimolanti, messo in crisi dalla Riforma Protestante e la sua visione iconoclasta e dal Concilio di Trento che, per quanto riguarda l’arte, pur teorizzando il valore didattico delle immagini, lasciò sulle spalle degli artisti la responsabilità e il dovere di emendare una delle cause scatenanti della Riforma stessa, la licenziosità e il lusso delle loro opere.

Di Michelangelo Buonarroti ci sarà in mostra la possente statua del Cristo Giustiniani, accanto ad alcune sculture ellenistiche provenienti dai Musei Vaticani ritraenti Antinoo, rinvenute in quel periodo nella Villa Adriana, mentre del Caravaggio ci saranno in mostra tre opere tra cui “La Madonna dei Pellegrini”.
Nelle grandi sale dei Musei San Domenico di Forlì saranno esposte opere dei grandi interpreti dell’arte dell’ultimo Rinascimento: dall’ultimo Michelangelo a Caravaggio oltre a capolavori di Raffaello, Rosso Fiorentino, Lorenzo Lotto, Pontormo, Sebastiano del Piombo, Correggio, Bronzino, Vasari, Veronese, Parmigianino, Daniele da Volterra, El Greco, i Carracci, Barocci, Tiziano, Federico Zuccari, Guido Reni e Rubens, Cavalier d’Arpino e Scipione Pulzone, ma anche i forlivesi Agresti, Modigliani e Menzocchi.
Come per alcune delle mostre precedenti, anche questa sull’Arte del ‘500, che rimarrà aperta fino a metà giugno, non sarà “confinata” nelle sale del museo, ma avrà ben più ampio respiro, con eventi e mostre a tema sparsi nel territorio circostante, un volano in grado di richiamare pubblico, diventando un polo di attrazione per un turismo culturale in forte crescita.
Forlì è diventata un polo delle grandi mostre, tanto che dopo le esposizioni ai Musei San Domenico, alcune delle stesse mostre sono state poi reclamate da alcuni grandi musei internazionali, da Parigi a San Pietroburgo.