Da Modena al Frignano c’è ora un fil rouge goloso che collega la pianura a una delle tante food valleys che costellano l’Appennino Tosco-Emiliano, giacimenti di prodotti d’eccellenza, sapori che parevano perduti e tradizioni culinarie che affondano le proprie radici nella notte dei tempi.

Da Modena a Pavullo il comune denominatore si chiama MOPA
Un fil rouge che prenderà il nome di MOPA, ossia Modena-Pavullo, evento enogastronomico itinerante che nel giugno del 2023 porterà, lungo l’asse della Statale 12, gli appassionati alla scoperta delle tipicità del territorio, dalla pianura fino alle montagne più impervie.
I padrini? Tre eccellenze di Modena e provincia
A promuovere questa kermesse golosa d’alta quota sono tre padrini d’eccezione, ciascuno in rappresentanza di un settore specifico: a portare le insegne della pianura sarà Gianni Di Lella, patron e pizzaiolo della Pizzeria La Bufala di Maranello, nota per i suoi impasti leggeri e digeribili e per la sua ricerca quasi maniacale delle migliori materie prime, cui si affiancheranno dall’Appennino Luca Minnelli del Caseificio Malandrone 1477, produttore di un pregiato Parmigiano-Reggiano di montagna, e Valter Tagliazucchi, mastro pasticcere del Giamberlano di Pavullo, apprezzato per i suoi

panettoni destagionalizzati e le sue dolcezze.
Nel castello di Montecuccoli i sapori della montagna
Presentata in anteprima al Castello Montecuccoli di Pavullo, dove ebbe i natali quel Raimondo che nel 1664 sbaragliò i Turchi al San Gottardo salvando l’Europa da invasione certa, la manifestazione nasce per riportare l’attenzione sulle tradizioni culinarie montanare e contadine, dove prevalgono sapori semplici ma sinceri, scevri dalla moda dei tempi.
Un percorso di suggestioni e di sapori

Un percorso fatto di suggestioni prima ancora che di sapori, dove la pizza di Gianni si accompagnerà alle stagionature anche oltre i 120 mesi del Parmigiano, dove si riscopriranno la bellezza dello gnocco fritto, del borlengo preparato sul momento, delle crescentine cotte nelle tigelle e avvolte nelle foglie di castagno, della pasta fresca fatta in casa, della selvaggina cotta lungamente, dei salumi e formaggi prodotti dagli artigiani locali, dei dolci della tradizione come la zuppa inglese, dei vini schietti e nervosi prodotti a Bomporto da Cantina della Volta, partner della rassegna assieme alla Distilleria Roteglia 1848 di Sassuolo, realizzatrice di liquori e distillati senza tempo.

Un turismo slow per le valli del Frignano
Naturalmente il cibo sarà catalizzatore e “pretesto” per ampliare le vedute sull’intera zona del Frignano, luogo di grande bellezza dove, oltre a mangiare e bere, è possibile effettuare gite ed escursioni per tutte le esigenze, e questo grazie a realtà come il “percorso natura” composto da 16 tappe dedicate ognuna a una diversa attività sportiva, la Riserva Naturale di Sassoguidano, i sentieri che conducono alle alture di Gaiato e Montecuccolo, la scuola di paracadutismo sportivo dell’aeroporto di Pavullo, o nella stagione invernale le vicine piste sciistiche del Cimone. Luoghi e risorse declinati in un turismo slow che ben si concilia con le specialità gastronomiche del territorio.
L’aspetto solidale della nuova kermesse

Non mancherà infine, al di là dell’aspetto conviviale e voluttuario e della celebrazione di onuste tradizioni mangerecce, un retroscena di natura solidale: parte del ricavato della giornata, infatti, verrà devoluto alle attività finalizzate all’inserimento dei ragazzi svantaggiati portate avanti dal laboratorio terapeutico Tortellante, scaturito dall’iniziativa di Massimo Bottura e di sua moglie Lara, e dalla cooperativa sociale Concresco.