Cilento ne abbiamo? E come no? Come poteva essere diversamente, che a Bologna, la città del gusto per eccellenza, mancasse traccia di uno tra i territori gastronomici d’Italia più interessanti, più ricchi di eccellenze e, va detto, anche più à la page nei tempi recenti, culla della dieta mediterranea patrimonio UNESCO.

Il Cilento, fucina di sapori e di valori

Perché tutti noi conosciamo la storia di legame col territorio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica assassinato dalla Camorra, e ancora abbiamo nella memoria la rappresentazione dei cilentani fatta in “Benvenuti al Sud” come di gente dal cuore grande che ti rimpinza di ghiottonerie, ma sino a questo momento era mancato qualcuno che avesse lo “sbuzzo” di portare tutto questo qui all’ombra delle Due Torri.

Dal Cilento a Bologna: a due passi dal Nettuno apre DaZero

Questo “sbuzzo” finalmente lo hanno avuto Giuseppe Boccia e Carmine Mainenti, fondatori di DaZero, il brand della pizzeria tipica cilentana, che dal punto di partenza di Vallo della Lucania e dopo le aperture di Milano, Torino e Firenze, hanno deciso di accendere un’insegna anche nel cuore di Bologna, nella centralissima via Malcontenti.

Metà pizzeria e metà bottega di eccellenze cilentane

E’ una pizzeria DaZero, certo, ma anche molto di più: è un progetto che guarda alla valorizzazione dei prodotti tipici cilentani stringendo rapporti diretti con i produttori artigianali. Da Agropoli al Vallo di Diano, da Roscigno Vecchia a San Severino di Centola, da Felitto alle Grotte di San Michele, non c’è luogo del Cilento che non contribuisca con una propria specialità ad arricchire l’offerta della carta di DaZero.

La mozzarella nella mortella e le alici di menaica

Non mancano quindi i Presidi Slow Food più noti e apprezzati, come la mozzarella nella mortella, di solo latte vaccino e aromatizzata con le foglie di mirto, o le alici di menaica di Pisciotta, pescate con la speciale rete a maglie larghe – la menaica, o menaide, appunto – che lascia andare gli esemplari di pezzatura più piccola trattenendo solo quelli delle giuste dimensioni.

La marinara cilentana, con pacchetelle di pomodoro, alici di menaica, origano del Vallo di Diano, olive, capperi, aglio e basilico
La marinara cilentana, con pacchetelle di pomodoro, alici di menaica, origano del Vallo di Diano, olive, capperi, aglio e basilico

Le eccellenze del Cilento in prima fila

Ma anche prodotti meno conosciuti, come il tonno di Palinuro, i fusilli di Felitto, la soppressa e il capocollo di Gioi, le olive ammaccate, il Fico Bianco DOP, il Cacioricotta di capra dell’Agriturismo I Moresani di Casal Velino, la salsiccia piccante del Salumificio di Gioi aromatizzata col peperoncino di Controne prodotto da Michele Ferrante.

Incontro, una linea di prodotti sceltissimi da portare a casa

Eccellenze che, pizzeria a parte, intervengono a fare parte di “Incontro”, una linea di prodotti tipici accuratamente selezionati che fanno bella mostra di sé in esposizione alle pareti del locale e che il cliente può acquistare liberamente a suo piacimento per portare anche a casa propria un po’ di sapori del Cilento.

La batteria degli antipasti

La batteria degli antipasti tipici del Cilento: dalla mozzarella nella mortella alle alici di menaica, dal tonno di Palinuro al Cacioricotta di capra, dai salumi di Gioi alla pizza fritta
La batteria degli antipasti tipici del Cilento: dalla mozzarella nella mortella alle alici di menaica, dal tonno di Palinuro al Cacioricotta di capra, dai salumi di Gioi alla pizza fritta

In un ambiente luminoso, contemporaneo, europeo, che fa pensare più a un ristorante che non alla classica pizzeria, potrete iniziare con gli antipasti tipici del territorio, i salumi, i formaggi, le conserve testé menzionati ma anche la caratteristica pizzetta fritta condita con pomodoro, aglio, basilico e una grattata di Cacioricotta, il crostone con crema di ricotta di bufala e alici di menaica, le crocchette, la parmigiana, la frittata di pasta, le patatine fritte.

L’ampia scelta di pizze

Buttatevi poi senza tema alcuna sulle pizze, tutte basate su impasti ultra-digeribili, leggeri e soffici che paiono nuvole: quelle che ci hanno convinto maggiormente sono state la “Fino e contraffino”, con mozzarella nella mortella, pomodori datterini gialli e ‘nduja locale, e la “Marinara Cilentana”, con pacchetelle di pomodoro, alici di menaica, origano del Vallo di Diano, olive, capperi, aglio e basilico, molto buona nella sua semplicità anche la “Bufalina”, con pomodoro “Incontro”, mozzarella di bufala e basilico, mentre necessita di una registrata “La Dotta”, omaggio di DaZero a Bologna impreziosito con Asparagi Verdi di Altedo IGP, crema di mozzarella di bufala, terriccio d’uovo e capocollo di Gioi.

Ma la scelta è davvero ampia, e spazia dalla “Cilentana”, con ragù cilentano e Cacioricotta, alla “Grassa”, con mortadella e crema di ceci, dalla “Tre Pomodori” alla più classica “Salsiccia e Friarielli”, dalla “Fichi e porchetta” con porchetta al mirto, chips di patate e melassa di Fico Bianco del Cilento DOP per poi cadere “Dalla padella alla brace”, pizza realizzata con l’impasto delle crocchette e condita con Caciocavallo e prosciutto cotto.

Una chiusura in dolcezza

La Fino e contraffino con mozzarella nella mortella, pomodori datterini gialli e ‘nduja locale
La Fino e contraffino con mozzarella nella mortella, pomodori datterini gialli e ‘nduja locale

Chiudete pure con uno dei dolci di giornata – cannoli cilentani fritti e ripieni di crema pasticcera, frolle farcite – e con uno dei liquori tipici di Alfonso Penna o delle Fattorie Cilentane, come l’amaro alla rucola o il distillato di Mela Annurca Campana IGP, e non dimenticate di attingere alla carta dei vini e delle bevande, in continua evoluzione con una scelta ragionata di etichette enologiche da varie parti d’Italia e la bella presenza della birra artigianale Fiej sia alla spina che in bottiglia.

Un angolo di Cilento sotto le Due Torri

Forse non avrete l’accompagnamento musicale che abbiamo avuto noi per l’occasione, allietata dal cantastorie cilentano Angelo Loia, che dalla natia Milano è “emigrato” nelle terre d’origine della sua famiglia per cantarne le tradizioni e le leggende, ma per un paio d’ore della vostra vita sarete in Cilento anche stando a due passi dal Nettuno.

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