Festa dei Frutti Dimenticati: tradizione rinnovata
Giunta alla XXIX edizione, la Festa dei Frutti Dimenticati si svolge nel paese collinare di Casola Valsenio (RA) nei weekend 12-13 e 19-20 ottobre.
In questo periodo, come di consueto, il “Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati” conferma il ricordo delle antiche tradizioni contadine.

Giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina, noci, nocciole, melagrane e marroni sono stati salvati dall’estinzione.
Difatti, attraverso la salvaguardia, la coltivazione e l’esibizione al pubblico di piante e di alberi da frutto di varietà abbandonate o uscite di produzione, gli agricoltori locali festeggiano il lavoro e il vissuto familiare degli antenati, rinnovandone ed esaltandone la memoria.
Anche nel 2019, quindi, Casola Valsenio dedica all’appuntamento autunnale un doppio fine settimana (12-13 e 19-20 ottobre), in cui i visitatori potranno acquistare i frutti dimenticati nei mercatini, seguire degustazioni guidate e pranzare.
Colori e profumi d’autunno
I frutti dimenticati sono caratteristici della stagione autunnale e fin dal tardo Medioevo rappresentavano una preziosa scorta di cibo da conservare con cura per l’inverno.
Hanno colori caldi e profumi rari e sono adatti alla conservazione, ragion per cui, nel corso della festa, si svolge un concorso di marmellate e uno di dolci al marrone.
I ristoranti della zona propongono una “Cucina ai frutti dimenticati” che, oltre ai prodotti della tradizione classica, offrono piatti rivisitati.
Nei menù dei ristoranti del paese compaiono i risotti di pere volpine, l’arrosto di arista con castagne e lamponi, il rotolo di vitello alla melagrana.
Fra le ricette a base di questi frutti si annoverano la salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di cotogne, la torta di mele selvatiche, la crostata di marmellata di sorbe, le prugnole ripiene di noci e zabaione, il sorbetto alle corniole e i dessert con pere volpine, castagne, alkermes.
Alcuni frutti dimenticati sono utilizzati per preparare il “migliaccio”, un piatto tipico fatto con mele cotogne, pere volpine, mele gialle, cioccolato, pane, raffermo grattugiato, canditi, riso e, secondo l’antica ricetta, sangue di maiale in aggiunta.
A Casola Valsenio, i frutti dimenticati sono utilizzati assieme alle piante aromatiche del Giardino delle Erbe per preparare piatti particolari come le insalate di sedano, ribes bianco e rosso in agrodolce o quelle di finocchio selvatico con tarassaco, cerfoglio e salsa di melagrana, condite con l’olio extravergine Brisighello.
Tra i tanti ospiti di quest’anno si enumerano: lo scrittore Cristiano Cavina, il gastronomo e scrittore Graziano Pozzetto, il musicista Vittorio Bonetti, lo chef internazionale Robbie Pezzuol e il naturalista Massimo Pandolfi.
Informazioni per il pubblico: tel. 0546 73033.