Giovedì 330 e venerdì 31 ad Aosta si ripropone una delle manifestazioni più antiche d’Italia, la Fiera di Sant’Orso, che affonda le sue radici addirittura nel Medioevo, quando l’evento si svolgeva nel Borgo di Aosta, nell’area circostante la Collegiata che porta il nome del Santo Patrono; l’anno 1000 è considerato infatti l’anno zero della Fiera.

La leggenda vuole che proprio di fronte alla Chiesa il Santo, vissuto prima del IX secolo, era solito distribuire ai poveri, indumenti e “Sabot”, le tipiche calzature in legno ancora oggi presenti in Fiera.

La versione contemporanea di questa manifestazione che nel frattempo si è allargata fino a coinvolgere tutto il centro della città, all’interno e a fianco della cinta muraria romana, permette ad artisti e artigiani valdostani di esporre i frutti del proprio lavoro.

Fiera di Sant’Orso, il legno è il re della festa

Si rinnova ad Aosta l’appuntamento con la millenaria Fiera di Sant’OrsoNelle due giornate infrasettimanali, che richiamano in città comunque moltissime persone, faranno bella mostra di se tutte le attività tradizionali delle montagne valdostane: se Il legno è certamente il “re” della Fiera, non mancano stupendi esempi di lavori in pietra ollare, ferro, rame, vimini, cuoio, la lavorazione della pietra ollare, ceramica, vetro, tessuti e pizzi frutto delle capacità e della fantasia degli artigiani valdostani, un mondo fatto di gesti tramandati di generazione in generazione che vive e si evolve ancora oggi, nell’era del digitale.

Le centinaia di aziende presenti ogni anno  propongono le specialità della Valle d’Aosta con la possibilità di degustazioni di prodotti noti e meno noti: i formaggi ed i prodotti lattiero-caseari in genere, le carni, i salumi, gli affettati, i prodotti dolciari e da forno e poi mieli, marmellate, frutta, verdura e naturalmente i vini d’altura e i liquori.

La Fiera è anche musica e folklore, un’occasione per partecipare a degustazioni ed un’opportunità per assistere a dimostrazioni dal vivo dei vari mestieri della montagna.

Un proverbio locale descrive la tradizione secondo cui se il giorno di Sant’Orso, che cade il primo febbraio, il tempo è bello, l’orso si gira nel suo pagliericcio e dorme ancora per 40 giorni, il che significa che farà brutto per i 40 giorni successivi.

Oltre alla millenaria fiera, per i visitatori e turisti Aosta offre tante altre cose da ammirare, tra le quali l’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, l’Arco d’Augusto, l’Anfiteatro romano, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Collegiata di Sant’Orso e la pittoresca Piazza Émile Chanoux.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here