La primavera romagnola porta con se e rinnova un’usanza che si tramanda dalla notte dei tempi; capita spesso infatti di vedere in giro per prati e campi persone, non sempre e solo anziane, chine a cogliere erbe spontanee; cercano gli Stridoli, o Strigoli.
Si tratta di una piccola pianta perenne che in Romagna si può trovare da maggio ad ottobre, vicino ai corsi d’acqua o in collina; il loro nome deriva dal fatto che, strusciando le foglie tra due dita, esse “stridono”.
Stridoli, gustosi sia crudi che cotti
Gli Stridoli molto apprezzati in cucina; si mangiano crudi e mescolati all’insalata, oppure cotti, in frittate, in ripieni per pasta e alla base di condimenti.
Tra i piatti più noti e apprezzati in Romagna ci sono le Tagliatelle con sugo di Stridoli.
La preparazione di questa prelibatezza richiede 300 gr. di strigoli, uno scalogno, olio extravergine d’oliva, un peperoncino, un pizzico di sale e 600 gr. di salsa di pomodoro, meglio se fatta in casa.
Si comincia tritando e soffriggerlo nell’olio extravergine d’oliva lo scalogno, cui vanno poi aggiunti gli stridoli fino a farli appassire per circa un minuto, senza farli soffriggere.
Si aggiunge a questo punto la salsa di pomodoro e una punta di peperoncino, facendo cuocere a fuoco lento per circa un’ora.
A questo punto al sugo si aggiungono le tagliatelle, preventivamente cucinate e scolate, facendole terminare di cuocere e saltare in padella; ottimi con questo condimento anche i caratteristici strozzapreti.