Al Guizzardithon spira un’aria nuova, aria di primavera, stagione in cui si inizia nuovamente a mettere mano al barbecue e, complice il meteo favorevole, dare vita a succulenti manicaretti.

Una maratona di 42 ore per 60 tra chef e pasticceri

Una seppiolina per Athos Adalberto Migliari
Una seppiolina per Athos Adalberto Migliari

Ma cos’è il Guzzardithon? E’ la tradizionale Maratona degli Chef che ogni anno si svolge nel negozio casalecchiese di Athos Guizzardi, sede tra le altre cose dell’Accademia dei Signori del Barbecue, che quest’anno vedrà svolgesi dalle 9.30 del 15 alla tarda sera del 16 aprile (fatte salve cinque ore di sonno) la sua sesta edizione.

Una kermesse all’insegna dell’alta cucina, della professionalità, della qualità e anche della solidarietà che sull’arco di 42 ore quasi consecutive vedrà una squadra di 60 tra chef, pasticceri, gelatieri e pizzaioli alternarsi in altrettanti showcooking di altissimo profilo a favore del pubblico di appassionati.

La principale novità: si trasloca a primavera

Ma veniamo alle novità, che partono proprio dalla collocazione temporale: la maratona

Amarcord: l'artigianalità della birra
Amarcord: l’artigianalità della birra

infatti trasloca dall’autunnale mese di novembre al cuore della primavera, e in questo modo, sfuggendo alle trappole del maltempo, consentirà una maggiore fruibilità degli spazi esterni sia per il pubblico presente che per le attività degli chef che si alterneranno ai fornelli.

Edizione 2019: il ritorno del barbecue

Tema portante di questa edizione 2019 sarà il ritorno del barbecue come strumento centrale per la realizzazione di qualsiasi piatto, dall’antipasto al dolce, a esaltare sia le peculiarità di questo strumento sia l’abilità degli chef e dei maestri del gusto presenti. Nel tempo infatti la Maratona è diventata una costruzione di relazioni, il negozio un incrocio di chef, produttori, idee e partecipazione, in un mosaico in divenire con oltre cento protagonisti del mondo dell’enogastronomia d’eccellenza.

Gli chef presenti al Guizzardithon

Fabio "Olly" Berti e l'ora delle penne alla vodka
Fabio “Olly” Berti e l’ora delle penne alla vodka

Non mancheranno nemmeno quest’anno le new entries nell’elenco degli chef, che come sempre includerà vari stellati Michelin: Agostino Iacobucci (Ristorante Iacobucci, Castel Maggiore), Simone Ropa (La Bottega di Franco, Bologna), Silver Succi (Quarto Piano, Rimini), Aldo Zivieri (RoManzo, Bologna e Macellleria Zivieri, Zola Predosa), Alessandro Panichi (Villa Aretusi, Bologna), Riccardo Facchini (ex-Opificio Facchini), Riccardo Cattalani (Ciacco, Bologna), Alessandro Rottino e Marco Cavallucci (Casa Spadoni, Anzola Emilia), Alex Soprani e Andrea Santacaterina (Antica Hosteria della Rocca di Badolo, Sasso Marconi), Riccardo Agostini (Il Piastrino, Pennabilli), Pasquale Troiano (Cantina Bentivoglio, Bologna), Pasquale Falanga (Kiosquet, Bologna), Andrea Pesavento (Lago della Ninfa, Sestola), Armando Martini (Al Cambio, Bologna), Omar Casali (Marè, Cesenatico), Michele Bacilieri (Cucina Bacilieri, Ferrara), Athos Adalberto Migliari (La Chiocciola, Portomaggiore), Carlo Alberto Borsarini (La Lumira, Castelfranco Emilia), Mauro Stanzani e Luca Martelli (Il Boccone del Prete, Bologna), Matteo Calzolari (Forno Calzolari, Monghidoro), Cesare Marretti e Andrea Guida (E’ Cucina, Bologna), Daniele Repetti (Nido del Picchio, Carpaneto), Massimo Bena (Da Massimino, Pianoro), Massimiliano Poggi (Massimiliano Poggi Cucina, Trebbo di Reno), Dario Picchiotti (Antica Trattoria di Sacerno, Calderara di Reno), Demis Aleotti (Bottega Aleotti, Crevalcore), Mario Ferrara (Scaccomatto, Bologna), Maria Grazia Soncini (La Capanna di

Gianni Cavola: er romano de Roma
Gianni Cavola: er romano de Roma

Eraclio, Codigoro), Dmitry Galuzin (Gastarea, Castel San Pietro Terme), Emilio Barbieri (Strada Facendo, Modena), Marco Montanari, Marco Cahssai (Atman, Lamporecchio), Emanuele Petrosino (I Portici, Bologna), Ery Erisa Hodaj (Podere San Giuliano, San Lazzaro), Lucia Antonelli (Taverna del Cacciatore, Castiglione dei Pepoli), Ivan Poletti (Teatro della Carne, Bologna), Fabio Berti (Bertozzi, Bologna), Fabio Fiore (Quanto Basta, Bologna), Giuseppina Siotto (ex-Centro Natura), Giovanni Mandara (Pizzeria Piccola Piedigrotta, Reggio Emilia), Federico Pettazzoni (Enoteca Giro di Vite, Bologna), Francesco Di Natale (Da Francesco, Bologna), Cristiano Giliberti (food blogger), Gianni Cavola (Accademia der Cacio e Pepe, Zola Predosa) e Giacomo Galeazzi (Tramvia, Casalecchio di Reno).

Chiusura in dolcezza con pasticceri e gelatieri

La maratona sarà poi chiusa in dolcezza da una vasta pattuglia di pasticceri e gelatieri tra i migliori in circolazione: Gino Fabbri (Gino Fabbri Pasticcere, Bologna), Gabriele Spinelli (Dolce e Salato, Pianoro), Francesco Bedocchi (Glassa che ti passa, Casalecchio di Reno), Leonardo Ragazzi (Cremeria Funiva, Bologna), Marina Marchiori (Sorbetteria Castiglione, Bologna), Andrea Bandiera (Cremeria Scirocco, Bologna), Andrea Tedeschi (PastryLab, Bologna), Roberto Sarti (Robby, San Giorgio di Piano) ed Anthony Alagna (Tuttifrutti, Bologna).

Massimiliano Poggi, lo chef dalla cucina che diverte
Massimiliano Poggi, lo chef dalla cucina che diverte

I partner del gusto: vini, birra, salumi, formaggi e caffè

Ad accompagnare la Maratona Guizzardithon, per tutta la sua durata, ci saranno anche questa volta i tradizionali partner di qualità dell’Accademia, dai vini dei Colli Bolognesi delle aziende Tizzano, La Mancina, Botti, Manaresi, Mastrosasso, Tenuta La Riva, Gaggioli e Orsi-Vigneto San Vito ai Lambruschi di Cantina della Volta, dai vini toscani di Camposilio a quelli dei colli imolesi della Palazzona di Maggio a quelli friulani di Villa Parens, tutti serviti dai sommelier Aies, e poi ancora la birra artigianale di Amarcord, i formaggi selezionati da Roberto Guermandi dell’Angolo della Freschezza, i salumi e gli insaccati di Clai, l’aceto balsamico di Gambigliani Zoccoli e i caffè di Leonardo Lelli.

Roberto Guermandi, il formaggio fatto persona
Roberto Guermandi, il formaggio fatto persona

Il Guizzardithon solidale: il ricavato all’Hospice Seragnoli

Ma il Guizzardithon non è solo un grande evento di gusto e cultura culinaria, c’è tantissimo spazio, tra un piatto e un calice, anche per la solidarietà: anche quest’anno infatti l’intero ricavato della manifestazione verrà devoluto in beneficenza, stavolta a favore dell’Hospice Casalecchio che, assieme agli Hospice Bentivoglio e Hospice Bellaria è gestito dalla Fondazione Hospice Seragnoli.

Contributo minimo, ma mettetevi una mano sulla coscienza

L’ingresso alla Maratona, pertanto, è libero dietro corresponsione di un contributo volontario a partire da 10 euro a persona per ogni singola entrata, mentre un contributo a partire dai 20 euro darà diritto a un braccialetto con il quale sarà possibile entrare e uscire a piacimento dalla manifestazione.

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