Il Pappagallo supera la boa del centenario e sceglie di guardare al futuro con un’autentica svolta in cucina: dopo la collaborazione con Marcello Leoni è arrivato il turno di un nuovo executive chef e di un nuovo menu.
Il Pappagallo accoglie Corrado Parisi
E la scelta dei titolari Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti, che hanno riportato il Pappagallo all’auge dei tempi d’oro dopo decenni di gestioni scellerate, è caduta su Corrado Parisi.
La scelta del Pappagallo: guardare al futuro
Una scelta dettata dal desiderio di conferire al locale una impronta di respiro sempre più internazionale, puntando la bussola verso l’eccellenza, fatta di creatività, tecnica evoluta, e profondo senso etico nell’ottica della sostenibilità. Tutte cose che solo uno chef completo, in grado di trasferire le sue profonde conoscenze del cibo nelle preparazioni, e di rinnovare anche le mise en place, poteva garantire.
Chi è Corrado Parisi
Quarantaquattro anni, siciliano di Ispica, vero globetrotter della ristorazione, Parisi si è formato professionalmente in Germania, dove i genitori si erano trasferiti, per poi spostarsi attraverso il mondo, dal Belgio a Miami, dalla Spagna alla Francia a Lugano.
Il suo ritorno in Italia avviene nella natia Ispica, da dove passa ai fornelli stellati del Caruso di Sorrento ed è già un profluvio di riconoscimenti internazionali e menzioni nelle guide. L’approdo in Emilia-Romagna risale al 2018 col Makorè di Ferrara, poi fino allo scorso autunno a I Du Mat di Parma e ora eccolo arrivare in uno degli indirizzi più blasonati della storia culinaria bolognese.
Uno chef maniacale
Uno chef “maniacale” alla costante ricerca di del perfetto equilibrio del piatto, senza rinnegare le origini, ma interpretandole con le conoscenze di oggi, con quel tocco di “imperfezione” che conferisce artigianalità. I suoi menu sono divertenti, golosi e innovativi. La tradizione non è un vincolo, ma un punto di partenza anche nelle preparazioni dei piatti tradizionali, per i quali è riservata particolare attenzione alla cottura.
Un menu nuovo, succulento e divertente
Il risultato di questa operazione sarà un menu profondamente rinnovato, succulento, equilibrato, di grande sapore, dove la tradizione viaggerà accanto a un’innovazione che non rinuncia al territorio, fatta di piatti anche divertenti.
Il classico e il nuovo
Ecco che quindi ai grandi classici Made in Pappagallo, rappresentati nel menu degustazione dedicato al padre fondatore Vittorio Zurla, come la lasagna goccia d’oro, il pluripremiato tortellino, la cotoletta bolognese con friggione al Campari, la coscia di galletto in galantina con zabaione salato al Parmigiano-Reggiano DOP e tartufo nero e la coscia di faraona farcita in crosta di prosciutto crudo, si affiancheranno piatti iconici dello chef Parisi quali il baccalà mantecato con popcorn di cotica, carciofo di Gerusalemme alla brace e crema di cipolle bruciate, la millefoglie di alici marinate con peperoni confit, croccante di olive e vinaigrette al cipollotto balsamico o i piselli ripieni di seppie su cremoso di patate shakerate al latte, crumble di pane ed estratto di silene.
I dolci? Di impronta futuristica
La natura eclettica di Parisi, la cui abilità si estende anche alla pasticceria e all’arte bianca, sarà poi visibile nella presentazione quasi futuristica dei dolci, dalla zuppa inglese destrutturata alle sue creazioni come la tarte tatin à emporter o il semifreddo “come un pomodoro”.
Nuova anima anche per la Torre Alberici
Una nuova anima caratterizzerà anche la seconda metà del Pappagallo, ovvero la Torre degli Alberici, dove verrà proposta, dalle 11 alle 19.30, una cucina di matrice “nazionale”, 7 giorni su 7, una “cucina di famiglia”, golosa e sorprendente, con piatti che variano a seconda della stagione e della disponibilità delle materie, vini locali e atmosfera informale.
Il secondo volto del Pappagallo
La scelta dei piatti avrà come base fissa lasagne di tagliatelle (ispirate alle lasagne antiche), stecchi petroniani, gran fritto misto alla bolognese, animelle di vitello e funghi fritti, fegati misti con cipolla in rete di maiale arrostiti, giardiniera di produzione propria e prezzi più accessibili. Una cucina equilibrata e digeribile, popolare, che si distinguerà in modo netto dalle elaborazioni d’autore del Ristorante.
La road map del nuovo corso
La Torre sarà aperta al pubblico con la nuova formula dal 6 aprile prossimo, mentre al Ristorante il primo menu interamente firmato dallo Chef sarà disponibile in concomitanza con le festività pasquali. Dal 18 aprile il Ristorante osserverà una settimana di chiusura, per poi riaprire con la nuova e definitiva veste dal 25 aprile. In questo periodo la Torre degli Alberici sarà invece già a pieno regime.