Il tortellino come simbolo di ritrovata normalità e non più solo come golosa specialità culinaria che un anno or sono ha visto anche riconoscersi la De.Co., ossia la Denominazione Comunale: piatto da re ma anche calda carezza gastronomica capace di rinfrancarci da due anni di lockdown e privazioni e di infonderci speranza davanti a un futuro malcerto.
Il tortellino riporta il suo festival alla formula originaria
Ritorna finalmente nella sua formula originaria, dopo la sospensione causa pandemia del 2020 e la trasformazione in cena di gala nel 2021, il Festival del Tortellino, che alla sua decima edizione riunirà nuovamente nel cuore storico di Bologna, Palazzo Re Enzo, tutti e venti i ristoratori, tra i migliori di Bologna e provincia e non solo, che aderiscono alla RistoAssociazione Tour-tlen.
A San Petronio appuntamento col tortellino De.Co.
L’appuntamento è ovviamente per martedì 4 ottobre – ricorrenza patronale di San Petronio – dalle 11.30 alle 21.45, quando nella splendida cornice del Salone del Podestà sarà possibile assaggiare il vero tortellino De.Co. di Bologna proposto nelle sue diverse declinazioni, da quelle tradizionali a quelle più fantasiose e creative.
Le regole per il vero tortellino bolognese
Pochi ma inderogabili i “paletti” per la realizzazione del tortellino: la forma a “ombelico di Venere”, la sfoglia rigorosamente tirata al mattarello, l’impiego di materie prime – il Parmigiano, il prosciutto crudo, la mortadella, le uova – provenienti da produttori sostenibili e accuratamente selezionati.
Il tortellino? Classico o reinventato
Poi largo all’immaginazione per tutti gli chef presenti. E così il tortellino potrà essere proposto nella sua versione più classica in brodo come quelli di Lucia Antonelli (Taverna del Cacciatore, Castiglione dei Pepoli), di Fabio Berti e Alessandro Gozzi (Trattoria Bertozzi, Bologna), di Luca Fava (Agriturismo Mastrosasso, Savigno) o alla panna come quelli di Pietro Montanari (Ristorante Cesarina, Bologna), oppure declinarsi in versioni legate alla tradizione ma con un pizzico di inventiva, come i tortellini tradizionali “asiutti” dello chef Federico Pettazzoni, il piccolo scrigno di Venere di Pasquale Troiano (Cantina Bentivoglio, Bologna), i “ricchi e poveri” in brodo di fagioli di Carlo Alberto Borsarini (Ristorante La Lumira, Castelfranco Emilia) o il tortellino ai due parmigiani di Francesco Tonelli (Casa Merlò, Bologna).

Quei tortellini che profumano di mare
Alcuni tortellini, come già in passato, avranno ripieni o condimenti a base di pesce: è il caso dei tortellini di branzino e ricci di mare mantecati al burro di Normandia su fumetto di canocchie e salicornia di Francesco Carboni (Ristorante Acqua Pazza, Bologna), dell’illusione di tortellino e stocco di Stefano Aldreghetti (Ristorante Barkalà, Marghera) o dei tortellini di gamberi rosa e mortadella in brodo al profumo di porcini di Alberto Guidetti (Ristorante La Luna Rossa, Palata Pepoli).
I sapori del bosco e della campagna
Altre interpretazioni invece verteranno maggiormente sui sapori del bosco, della corte, della campagna, ad esempio i tortellini con porcini, Parmigiano, zucca e saba di Cynthia Ravanelli (Darcy, Bologna), i cappelletti alla ferrarese in brodo di galletti con perle di aceto di lampone dell’ospite speciale Alessio Battaglioli (Osteria di Medicina, Medicina), i tortellini alla crema di latte con speck arrosto e bagigi tostati di Demis Aleotti (Bottega Aleotti, Crevalcore), i tortellini al burro tartufato su crema di Parmigiano e polvere di noci di Sandro Vilardo (Polpette & Crescentine, Bologna), i tortellini in crema di patate e carciofo alla giudia con pancetta croccante di Dario Picchiotti (Antica Trattoria di Sacerno, Calderara di Reno), i tortellini con burro al limone, Parmigiano e nocciole di Giacomo Galeazzi (Ristorante Tramvia, Casalecchio di Reno) o il tortellino su passata di zucca con gambuccio di prosciutto fritto e salsa verde di Simone Ropa (La Bottega di Franco, Bologna).
Grandi classici e vini dei Colli
Non mancheranno infine versioni creative del tortellino bolognese ormai assurte a grandi classici della cucina, come il tortellino al tartufo nero in brodo di faraona e fieno con perle di Barbera dei Colli Bolognesi di Vincenzo Vottero (VIVO Taste Lab, Bologna) o i tortellini fritti di Massimiliano Mascia (Ristorante San Domenico, Imola). Come sempre anche in questa edizione per innaffiare il tutto saranno presenti le migliori aziende – venti in totale – del Consorzio Vini Colli Bolognesi pronte a mescere le loro produzioni più note, dal Pignoletto alla Barbera, dal Bianco Bologna al Merlot, dal Sauvignon al Rosso Bologna e molto altro ancora.
Formaggi e dolci per chiudere in bellezza
Per chiudere in bellezza poi l’imbarazzo della scelta potrà cadere sulla classica rosetta farcita di profumata mortadella Felsineo “Selezione TourTlen”, sulla selezione di pregiati formaggi proposta dal formaggiaio numero uno d’Italia Roberto Guermandi (L’Angolo della Freschezza, Bologna), sul dessert “Petronio” di Gabriele Spinelli (Pasticceria Dolce Salato, Pianoro) o sul gelato “Coccole Bolognesi” di Leonardo Ragazzi (Cremeria Funiva, Bologna).
Il ricordo di Giacomo Garavelli
Anche questa edizione del festival sarà dedicata a Giacomo Garavelli, creativo maitre bolognese che nel lontano 2012 lanciò l’idea di organizzare una grande giornata dedicata al tortellino. Durante la manifestazione alcune simpatiche t-shirt “Altissimi Livelli” e “Dimondi”, tanti tortellini fatti a mano in lana cotta, cappelli a forma di tortellino, ciondoli con tortellini e altri simpatici oggetti ispirati al tortellino, potranno essere acquistati.

La consueta solidarietà con l’Hospice Seragnoli
Tutto il ricavato della vendita degli oggetti, insieme a una parte del ricavato dell’intero evento, saranno devoluti alla Fondazione Hospice MT. Chiantore Seragnoli.
Quanto costa partecipare
L’ingresso alla sala prevede l’acquisto di almeno un coupon a 5 euro valido per l’acquisto a scelta tra un assaggio di tortellini, un panino con la mortadella, un dolce oppure un calice di vino e verrà inoltre proposto un carnet di 10 assaggi a 45 euro.