Con una campagna promozionale nei suoi impianti fieristici, la Cina ha deciso di avviare una fattiva collaborazione con la Regione Emilia-Romagna aprendo il suo immenso mercato ai prodotti Dop e Igp della regione.

A sancire la decisione l’incontro di ieri tra le massime autorità della Regione col presidente Stefano Bonacini in testa e i i rappresentanti di AQSIQ e CNCA, le massime autorità cinesi in campo sanitario e in materia di indicazioni geografiche, nell’ambito della missione istituzionale in corso in questi giorni nel nostro Paese.

Cina, l’agroalimentare italiano fattura 400 milioni di euro

Per l’agroalimentare Dop e Igp dell’Emilia-Romagna la Cina è più vicina La Cina importa dall’Italia prodotti agroalimentari per quasi 400 milioni di euro, dei quali il 16% provenienti dall’Emilia-Romagna, con una crescita del 64% negli ultimi cinque anni; attualmente le autorità cinesi hanno già concesso il via libera all’importazione per l’Aceto Balsamico di Modena Igp, il Grana Padano Dop, il Parmigiano Reggiano Dop ed il Prosciutto di Parma Dop.

Nell’incontro tra le due delegazioni è stata anche rimarcata la recente intesa Ue-Cina contro le falsificazioni dei prodotti eno-gastronomici italiani.

Cina, l’ostacolo delle normative fitosanitarie

Regione e AQSIQ hanno anche stabilito di fare un gruppo di lavoro comune per lo scambio di informazioni sui metodi di certificazione e

sulla gestione delle barriere fitosanitarie che spesso rappresentano un ostacolo all’esportazione dei nostri prodotti nei paesi extraeuropei.

Durante l’incontro con AQSIQ e CNCA, inoltre, si è definito un programma di visite dei tecnici cinesi in Emilia-Romagna, dove potranno verificare sul campo metodi e tecniche di produzione.

Per l’agroalimentare Dop e Igp dell’Emilia-Romagna la Cina è più vicina Buone notizie anche per ciò che riguarda il settore ortofrutticolo; dopo il kiwi e le arance, si sta ora affrontando l’argomento riguardante l’esportazione delle pere in Cina

L’Emilia-Romagna ha una superficie coltivata a kiwi, concentrata soprattutto nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, di 4.405 ettari, con una produzione di 82mila tonnellate, pari al 25% della produzione italiana e al 13% di quella Ue; l’esportazione ha raggiunto il 70%, di cui 11mila tonnellate verso la Cina.

Per l’agroalimentare Dop e Igp dell’Emilia-Romagna la Cina è più vicina Con la pera, per cui l’Emilia-Romagna rappresenta la principale area di produzione in Italia e in Europa, con oltre 20mila ettari coltivati per un totale di 450mila tonnellate, concentrata nel ferrarese, il 68% della produzione nazionale, il mercato cinese rappresenta un’opportunità di assoluto rilievo.

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