I baci panteschi sono dei dolci siciliani tipici dell’isola di Pantelleria: golose frittelle formate da due cialde croccanti, preparate con una semplice pastella a base di farina, latte e uova e farcite solitamente con crema di ricotta, proprio come i famosi cannoli siciliani.

Sono semplici da fare, ma è necessario essere dotati di stampini per le frittelle, che possono essere di varie forme e dimensioni. Le pasticcerie di Pantelleria hanno ciascuna il loro stampo di riferimento, che più che un marchio di fabbrica è uno stemma di famiglia.

Formati da due cialde croccanti che si preparano con una semplice pastella, i Baci di Pantelleria vengono cotti in olio profondo, tramite l’utilizzo di questo particolare stampo metallico: in questo modo la forma rimarrà impressa e le frittelle avranno un aspetto davvero appetitoso.

Gli ingredienti

(per il ripieno): 300 gr di ricotta; gocce di cioccolato; 1 cucchiaio di zucchero; cannella.
(per le frittelle): 2 uova; 120 gr di latte; 150 gr di farina; 2 gr di lievito di birra; olio di semi; zucchero a velo.

Il procedimento

Dopo aver creato una pastella piuttosto liquida con latte, uova e farina, si deve mettere sul fuoco una padella con dell’olio che dev’essere ben caldo, dove immergere gli stampini a scaldare.

A questo punto ogni stampino va inzuppato per 3 secondi nella pastella e successivamente nell’olio bollente finché la frittella non si stacchi da sola.

Dopo aver messo le frittelle su un vassoio con carta assorbente e aggiunto un pizzico di zucchero, si dovrà farcire ognuna di esse con ricotta fresca precedentemente passata al setaccio e zuccherata ed infine coprirla con un’altra frittella.

Alla pastella si può aggiungere a piacere del cacao, del caffè, del liquore, mentre nella farcitura di ricotta si possono aggiungere scaglie di cioccolata o pezzettini di frutta candita.

Prima di servire i Baci di Pantelleria è d’obbligo una spolverata di zucchero a velo. I baci panteschi possono essere serviti come goloso dessert a fine pasto per deliziare i tuoi ospiti; insieme alla loro bontà, conservano anche il mistero sulla loro origine: nessuno sa come sono nati e chi fu il primo a prepararli; non sono stati mai tramandati neppure quei tipici miti fondativi con cui le antiche pasticcerie meridionali, in genere, si contendono il primato dell’invenzione di un prodotto o una ricetta poi divenuto noto, apprezzato e copiato un po’ ovunque.