fugascina-di-mergozzoLa Fugascina di Mergozzo, nel Piemonte ossolano, P.A.T. dal 2002, conosciuta anche come Dolce di San Elisabetta, è un dolce sottile e leggermente dorato, un tempo preparato nelle case del paese in occasione della festa tradizionale di San Elisabetta a luglio, ma diffuso anche nella zona di Gravellona Toce, Casale Corte Cerro e Omegna come prodotto del periodo invernale – primaverile.

Si tratta di un prodotto a base di burro, zucchero, farina, uova, marsala, limone, lievito in polvere, la cui tradizione a Mergozzo è molto antica di secoli e ben documentata.

fugascina-di-mergozzoGli ingredienti vengono amalgamati a mano o con un’impastatrice sino ad ottenere un composto omogeneo, che viene spianato e tirato a mano, messo in teglie rettangolari di grandi dimensioni, cotto in forno e, appena sfornato, tagliato a quadretti.

Se un tempo aveva una forma abbastanza grande, oggi è invece sottile, tagliata in quadretti di piccole dimensioni, con un colore dorato.

Fugascina di Mergozzo: la storia

La sua origine è rintracciabile in quel particolare filone di dolci europei alto medioevali impiegati un tempo per salutare l’arrivo della primavera e domandarne la benevolenza. Allo stesso tempo, però, la sua forma, che rievoca l’ostia ecclesiastica, rivela anche una precisa componente cristiana dell’epoca basso medioevale: infatti tutti i cibi a forma di ostia delle valli alpine piemontesi furono la concretizzazione visiva culinaria della presa di distanza dai movimenti ereticali catari, albigesi e dolciniani.

Fugascina-(www.cgpm.de)Non manca nella Fugascina ossolana la contaminazione della cultura ebraica stanziatasi nel nord Italia dopo la cacciata spagnola dei Moriscos e dei Marranos del 1609.

Alcune varianti della Fugascina di Mergozzo realizzate nei territori limitrofi, la classica forma rettangolare viene sostituita con le fogge dei semi di carte francesi; questa introduzione, secondo la tradizione popolare, risale al periodo successivo la Battaglia napoleonica del Campone, tenutasi sul territorio compreso tra Mergozzo, Ornavasso e Gravellona Toce.

La produzione

In passato aveva forma di un grande quadrato mentre oggi si può trovare anche tagliata in quadretti di piccole dimensioni e nella valle si produce tutto l’anno.

Gli ingredienti sono amalgamati con un’impastatrice sino ad ottenere un composto omogeneo. Quest’ultimo è spianato e stirato a mano, poi è posto in teglie rettangolari di grandi dimensioni, cotto in forno e, appena sfornato, tagliato a quadretti.

Fugascina di MergozzoPer la preparazione servono 250 g di farina 00, 125 g di zucchero, 125 g di burro, 1 cucchiaino di sale, la scorza di mezzo limone (possibilmente non trattata) grattugiata, 1 punta di cucchiaino di vaniglia in polvere, 1 uovo, 1 bicchierino di grappa e 1 albume.

Per fare le fugascine mettere per prima cosa, in una plafoniera o in un mixer, la farina, il burro a temperatura ambiente ridotto a pezzetti, lo zucchero, 1 uovo intero, un tuorlo, la grappa ed un pizzico di sale, tritando il tutto a media velocità fino ad ottenere un composto grumoso, ma dall’aspetto omogeneo. Si versa la pasta ottenuta su una spianatoia per lavorarla a mano. Formata una palla con l’impasto, si avvolge il tutto in un foglio di carta velina, lasciandolo riposare in frigorifero per un paio d’ore circa.

fugascina-Passato questo tempo, l’impasto si stende col mattarello cercando di creare un foglio dallo spessore non più alto di mezzo centimetro, il tipico spessore delle fugascine di Mergozzo.  A questo punto, non resta che ritagliare le focaccine con un tagliapasta, in quadrati con un lato di 4-5 cm. che vanno poi spennellati con l’albume sbattuto e spolverati con zucchero a velo, prima di sistemarle in un forno pre-riscaldato ventilato a 170° per non più di 20 minuti, o comunque fino a quando non apparirà sulla superficie la caratteristica doratura.

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