È stato inaugurato qualche settimana fa l’anno accademico del Master biennale di primo livello in Arti e Scienze culinarie di Firenze.

Cordon Bleu FirenzeResistere al grande freddo delle bollette in cucina si può, grazie alla conoscenza scientifica, alla formazione professionale e con l’aiuto della tecnologia: è questo il messaggio per il mondo della ristorazione che arriva da Firenze, dalla Scuola di Arte Culinaria “Cordon Bleu” presso l’Università telematica degli Studi IUL. E per non far pagare l’aumento al cliente finale, i piatti e le tecniche di cottura meno energivori potrebbero prendere il posto dei menu con un maggiore impatto sui costi in bolletta.

“Dalla sostenibilità economica all’uso di nuove tecnologie” è stato il tema della prima lezione, intitolata “La cucina del futuro”, tenuta da Valerio Braschi, giovane chef di 25 anni, vincitore di Masterchef 6 oggi in servizio al Ristorante 1978 di Roma.

Cordon Bleu Firenze

Sullo sfondo c’è la crisi energetica, che ha causato l’aumento delle bollette di gas ed elettricità, stimato per bar e ristoranti in 14mila euro in più in un anno, in base a uno studio di Confcommercio, mentre secondo la Federazione italiana dei pubblici esercizi, il settore deve fare i conti con bollette triplicate nel giro di un anno. Per questo, appaiono a rischio le tecniche di stoccaggio nel ramo del freddo, gli abbattimenti e le rigenerazioni, così come stufati e lunghe cotture a favore di preparazioni più veloci.

Guido Mori e Valerio Braschi
Guido Mori e Valerio Braschi

“Oggigiorno le bollette ‘pesano’ sul conto economico di un ristorante come un dipendente in più, ben pagato – ha osservato Valerio Braschi -. Tuttavia non ha senso rimediare riducendo il personale o aumentando i prezzi al consumo, bensì è necessario reinventarsi, riscoprire la tecnica e ricominciare a imparare cose nuove. Consumare meno energia in cucina, infatti, significa utilizzare meno elettrodomestici ed evitare le lunghe cotture. D’altro lato, bisogna compensare facendo la spesa tutti i giorni, magari riscoprendo profumi e colori dei mercati locali, impegnandosi in una cucina espressa e a cottura rapida, per evitare lunghi stoccaggi energivori. Una chiave di volta saranno i vegetali, molto più malleabili nella creazione di piatti unici e innovativi, rispetto a carne o pesce di buona qualità. Verrà a galla la bravura degli chef più creativi, che potranno inventare cose nuove. La vera sfida è dunque affermare la propria filosofia di chef in un momento ‘nero’ dal punto di vista economico e trarre qualcosa di positivo per la cucina del futuro nonostante il periodo storico così difficile per tutti”.

Limonaia di Palazzo Corsini al Prato“Le vicende del momento collegate al caro bollette ci spingono a effettuare una riflessione sul costo della cucina attuale – ha detto Guido Mori, direttore didattico dei corsi -. È vero che questa riflessione avviene a causa di motivi drammatici ma è anche vero che il cambiamento climatico e l’incidenza del costo dell’energia sulla nostra relazione con il pianeta sono temi preesistenti alla guerra fra Russia e Ucraina e al conseguente innalzamento del costo della risorsa energetica. Questo argomento può essere affrontato nella maniera migliore da chi ha una cultura che non si limita semplicemente al cucinare ma anche a comprendere grandi fenomeni e movimenti macroeconomici. È quindi un momento ottimo per riflettere in maniera strutturata sull’impatto della nostra vita con il mondo che ci circonda. Questa situazione negativa ci porta a fare una riflessione necessaria, per cercare di prendere da questo cambiamento il positivo e di cambiare il mondo nella maniera più giusta”.

Inaugurazione anno accademico“L’aumento dei costi energetici, in primis gas luce e gasolio per autotrazione, coinvolge tutti dal produttore al consumatore finale, passando per le piattaforme distributive come la nostra – ha altresì affermato Claudio Maffei, direttore generale di Giotto Fanti Fresh -. Ciò comporta maggiori costi in produzione, incrementi su tutto il materiale di confezionamento ed imballaggio, fino ai costi di trasporto e stoccaggio. Credo che Giotto Fanti Fresh abbia l’impostazione giusta per seguire l’evoluzione della ristorazione in un momento così complicato. Penso sia a piatti ad alto contenuto di servizio che, è vero, hanno subito un aumento come tutto il resto, ma sono in grado di garantire al ristoratore un costo certo e fisso. Penso a tutta la linea delle verdure e legumi cotti, alla linea delle insalate fresche di quarta gamma, per non parlare della frutta tagliata. Credo che Giotto Fanti Fresh sia in grado di soddisfare sul prodotto fresco e spesso anche locale o nazionale le esigenze di una cucina più veloce e meno costosa, proponendo anche eccellenze di gusto e particolarità del nostro territorio, garantendo ai ristoratori consegne giornaliere evitando loro eccessivi stoccaggi e deperimenti del prodotto”.

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