Per il 32° anno, Tredozio, borgo dell’appennino romagnolo nella valle del torrente Tramazzo, noto per avere il “più piccolo vulcano attivo del mondo”, celebrerà la Sagra del Bartolaccio, chiamato dialettalmente in romagnolo “e bartlàz”, una gustosa leccornia capace di risvegliare il palato di tutti.
Con la sua particolare forma a mezzaluna, il Bartolaccio è una specie di “crescione” o “calzone” imbottito, ricco di profumi, dal sapore pieno e robusto, grazie ai suoi ingredienti.
Il composto è racchiuso dentro una sottile sfoglia di pasta, di piadina romagnola; è realizzato con patata gialla passata in purea, pancetta di maiale, grana stagionato, sale, pepe e altre spezie.
Una volta preparato viene cotto alla lastra e a Tredozio consigliano di gustarlo abbinato con un robusto vino sangiovese della loro vallata, quella del Tramazzo-Marzeno.
Sagra del Bartolaccio; due le domeniche di festa
Il primo appuntamento della Sagra è per domenica 5 novembre, quando nel borgo comincerà ad aleggiare il profumo che il bartolaccio emana, già cotto e pronto per essere mangiato.
Oltre al protagonista non mancheranno poi altre pietanze della gastronomia contadina: “la paciàrela” polenta di minore consistenza condita con porri e fagioli e la classica polenta gialla al paiolo condita al ragù di carne.
Infine, in un territorio di confine con l’Alto Mugello, non potevano mancare le castagne, raccolte nei boschi circostanti il paese e dalle quali i “cuochi” della Pro Loco ricavano i tradizionali dolci e torte al forno con i fragranti tortellini, mentre il gruppo degli Alpini prepara le più classiche caldarroste, da mangiare abbinate ad un bicchiere di sangiovese e al vin brulè.
L’evento gastronomico di Tredozio si ripeterà anche domenica 12 novembre con le stesse modalità della domenica precedente e con le stesse specialità caratteristiche, protraendosi poi fino a sera accompagnato da spettacoli itineranti con l’area del mercato e dei banchi d’ingegno.