Una domenica a Paganico Sabino con la Sagra delle Sagne StrasciateGiunta alla 28a edizione, la Sagra delle Sagne Strasciate è per molti turisti e visitatori una gustosa occasione per scoprire Paganico Sabino, il piccolissimo borgo laziale in provincia di Rieti sulle rive del Lago del Turano.

Un borgo incantato di circa 200 anime dove il tempo sembra essersi fermato, che lavora per questo evento con un impegno encomiabile, per offrire a chi interviene un’intera giornata di festa che partirà alle 11 del mattino con quattro belle mostre sulla storia, la cultura e le tradizioni del posto.

Nelle viuzze del borgo saranno allestiti stand con i prodotti tipici del territorio e, dopo il pranzo a base di sagne strasciate, nel Centro Diurno con posti coperti da capienti tensostrutture, si andrà avanti fino a tarda sera con arrosticini, birra e musica dal vivo.

Sagra delle Sagne Strasciate, una ricetta che viene da lontano

Una domenica a Paganico Sabino con la Sagra delle Sagne StrasciateUna ricetta antica quella delle Sagne Strasciate di Paganico Sabino, che racconta storie di una volta; una sfoglia realizzata a mano con farina, acqua e uova che viene strappata in piccoli lembi, cotti e conditi con i funghi porcini che abbondano nei boschi della zona.

La sagra sarà anche una bella occasione per visitare il piccolo borgo reatino e per scoprire Paganico Sabino, con escursioni guidate alla Chiesa dell’Annunziata, che conserva splendidi affreschi Cinquecenteschi, ammirare la trecentesca Chiesa di San Nicola, il Belvedere della Rocca recentemente inaugurato e tanti vicoli e piazzette ben curate.

Una domenica a Paganico Sabino con la Sagra delle Sagne StrasciateIn questo periodo estivo, poi, niente di meglio di un po’ di frescura sulle rive del Lago del Turano, creato artificialmente nel 1939 con una diga sull’omonimo fiume e collegato al Lago del Salto da una galleria, immerso in uno dei territori più genuini e incontaminati del Lazio.

Qui sorge anche la particolare “Pietra Scritta”, il monumento funerario della famiglia dei Muttini risalente alla seconda metà del I secolo a.C.: si tratta di un monumento funerario “a dado”, realizzato modellando un masso erratico esistente sul posto e che si era probabilmente distaccato dall’incombente monte Cervia.

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