Il lockdown, anche se a macchie di leopardo e con colori diversi, costringe molti di noi a rintanarsi in casa e come successo nella primavera scorsa, la cucina tornerà ad essere una validissima valvola di sfogo.
In questo breve racconto, alcune considerazioni personali per i lettori di Food And So On che spero gradiranno.
“La curiosità di sapere e scoprire mi ha sempre spinto oltre le apparenze. Scoprire i segreti della mamma e della nonna, in cucina da sempre tra farine e impasti, a quelli dello chef stellato che manovra abilmente gli attrezzi da cucina, come fossero le mani di un pianista”.
Perché dire “So cucinare” lascia ampio margine di interpretazione.
Cosa cucino oggi?
Bisogna avere idee chiare ma anche molta fantasia, che unitamente all’abilità nel coniugare i vari ingredienti e sapori, fa sì che un piatto sia degno di nota.
In mezzo al mare di appassionati di cucina, cuochi, massaie, chef e presunti tali, ci si destreggia tra fuochi e fornelli, con proposte culinarie che spaziano ai confini del gusto.
Un po’ come per un musicista che deve trascrivere le proprie idee e aspirazioni su uno spartito, io metto le mie idee nel piatto. Penso a chi dovrà vederlo, odorarne gli aromi e assaporarlo.
A tavola si appagano occhi e palato
E se un antipasto o un primo piatto appagano occhi e palato, in prima battuta, dopo essersi messi comodamente seduti a tavola, non ci si può esimere dal chiudere un pranzo o una cena degni di nota, in dolcezza.
Qui la proposta, a mio giudizio, è ampia. Chi predilige la tradizione, con le più classiche torte da forno, alle mele, della nonna o le più golose crostate, declinate in molteplici varianti e chi si diletta il palato con i dolci al cucchiaio.
Il tiramisù, classico o rivisitato, la cheesecake, proposta nelle sue molteplici varianti, una deliziosa sfogliata millefoglie, con una golosa crema pasticcera, o una zuppa inglese come la tradizione comanda: soffice, profumata e colorata grazie all’ingrediente caratterizzante di sempre, l’alchermes.
Non dimentichiamo i biscotti artigianali, morbidi, burrosi e fragranti, adatti a tutti i palati.
La cucina è una dichiarazione d’amore
Insomma dire cucina è un po’ come fare una dichiarazione d’amore, quell’amore spassionato per gli impasti, gli aromi, le spezie, le farine e gli zuccheri, e chi più ne ha più ne metta. Ma con la giusta dose di “sale in zucca”.
Perché si fa presto a mescolare, ma un piatto bisogna farlo con consapevolezza, pensando a chi lo si propone, coccolando occhi e palato.
Fino ad arrivare a quello che si definisce “vero amore in tavola”.